Caltanissetta Protagonista: “No alla proposta referendaria di ridurre il numero dei parlamentari”
Caltanissetta Protagonista considera demenziale la proposta referendaria di ridurre il numero dei parlamentari e si schiera decisamente sul fronte del NO. In una Repubblica non presidenziale il Parlamento deve funzionare e funzionare bene e deve essere rappresentativo di tutto il popolo.
Tale decisione, presa all’unanimità nell’ambito di una recente assemblea del Movimento, è supportata dalle seguenti motivazioni:
- Non è una questione di taglio delle spese. Il risparmio che se ne deriverebbe è di appena lo 0,007% della spesa pubblica (circa 280 milioni euro) poiché si risparmierebbero soltanto i soldi delle indennità, delle missioni e delle segreterie personali.
- Non è vero che i parlamentari italiani sono troppi; il loro numero in rapporto alla popolazione del paese: sia per la Camera sia per il Senato il numero è molto basso rispetto agli altri Stati europei; inoltre già l’Assemblea Costituente, con gli articoli 56-57 della Costituzione, stabilì che per la tenuta democratica del paese bisognasse mantenere un deputato ogni 80mila abitanti e un senatore ogni 200mila; i territori, per così dire marginali, lontani dalle aree metropolitane in pratica non avrebbero più loro rappresentanti in parlamento, in particolare il Senato diventerebbe una miniassemblea di nominati dei partiti.
- Chi oggi è per il sì fa parte o sostiene questo governo che è uno tra i più spendaccioni della storia della Repubblica per quanto riguarda gli stipendi di ministri, viceministri, sottosegretari, consiglieri vari, quindi qui emerge la loro infinita demagogia.
- Riducendo il numero dei parlamentari di fatto tenderemo a concentrare sempre più il potere legislativo in mano a meno parlamentari che diventerebbero sempre più privilegiati e andremo in direzione di una vera oligarchia.
- Il taglio dei parlamentari risulta essere tra gli obiettivi principali da parte di lobby e gruppi di pressioni vari perché un parlamento ridotto risulta essere più facilmente manipolabile.
- Riducendo il numero dei parlamentari, con questa legge elettorale, non avremmo alcuna garanzia dell’elevazione della cultura e della preparazione dei parlamentari, che dovrebbe essere il vero obiettivo di una nuova e seria legge elettorale.
- Si ridurranno le possibilità di avere dei parlamentari seri, onesti e che, nel caso, sappiano anche distaccarsi dalle decisioni dei loro leader di partito.
- Sentiamo sempre la Sinistra pontificare sull’allarme di un ritorno del fascismo che esautori il parlamento, senza che si renda conto dei rischi di questa manovra: i 5S hanno detto varie volte esplicitamente che questo è solo un punto di partenza verso l’eliminazione del parlamento a favore di una “democrazia diretta”, loro che agiscono e prendono decisioni attraverso una dubbia e mai trasparente piattaforma informatica, la piattaforma Rousseau.