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Alleanza per la città: “Il Pd tuona contro l’amministrazione, ma l’ex assessore Cigna non si è accorto di parecchie cose”

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Appena un anno fa il nuovo vice sindaco, già segretario cittadino del Pd, subentrando al dimissionario Vito Margherita con le medesime deleghe tra cui l’ambiente dichiarava che “si sarebbe dedicato in particolare alle questioni ambiente, dunque in primis a tutto ciò che attiene ai rifiuti-24 ore su 24”.

Oggi, dunque, ci fa assai specie che durante le 24 ore su 24 del suo impegno da assessore e da segretario cittadino dell’allora maggiore rappresentanza dell’Alleanza per la Città, non si sia mai domandato dove fossero state prudenzialmente accantonate le somme relative al presunto debito Ato. Probabilmente il segretario del Pd Ivo Cigna, quando era assessore h24, non si è accorto di parecchie cose. Forse travolto dai mai risolti dissidi interni al suo litigioso partito, assieme all’assessora allo sviluppo economico in quota Pd Ilaria Insisa – molto più attenta alle somme da recuperare da altri assessorati per stornarli nei capitolo appartenenti al suo di assessorato – non si sarà potuto informare a dovere sulla questione debitoria relativa all’Ato.

Gli sarà sfuggito anche l’inizio della cosiddetta “vicenda Ato” nel marzo del 2017 quando la neo-assessora al bilancio Maria Grazia Riggi, saggiamente, bloccò la delega di pagamento che l’Ato aveva inviato al Comune nei confronti solamente di un creditore, pagamento che avrebbe violato non solo le regole del buon senso ma, probabilmente, anche altre di carattere civile e penale, dalle possibili conseguenze ben più gravi.

Ma, per non andare troppo indietro nel passato, sarebbe anche bastato all’ex assessore all’ambiente h24 Ivo Cigna ascoltare attentamente, durante la seduta fiume del consiglio comunale del 17 luglio scorso, la relazione del ragioniere generale il quale, puntualmente, rispondendo alle ripetute domande di alcuni consiglieri, ha riferito sugli aspetti tecnici relativi agli accantonamenti. Invece ha preferito, assai più comodamente, ma con codarda amnesia sul ruolo rivisto fino allo scorso anno e dunque sulle proprie eventuali corresponsabilità (qualora responsabilità ve ne fossero) pronunziarsi a mezzo stampa con una delirante accusa del giorno dopo.

Insomma, il segretario cittadino del Pd non sembra essere uscito dall’atmosfera di quella notte del novembre del 2017 in cui, a margine di un consiglio comunale convocato per discutere di un altro atto mai fatto e coraggioso che l’amministrazione dell’Alleanza per la Città decise di effettuare, ovvero la rotazione del personale, prese nottetempo, appena arrivato da Rimini dopo aver partecipato alla fiera “Ecomondo”, dove come detto precedentemente nel comunicato dell’amministrazione comunale, non risulta si fosse recato per conto del Comune di Caltanissetta (nell’ultimo comunicato inviato dal Pd, Cigna ancora non risponde se si sia recato a Rimini a sue spese o meno), la decisione di uscire dalla maggioranza, per non condividere con la giunta atti amministrativi coraggiosi e “nuovi” rispetto all’andazzo ventennale.

Adesso, anacronisticamente e in modo assai fuori luogo, ripete come un mantra che non si può più andare avanti e che è l’Amministrazione che sposta i riflettori dai reali problemi, calunniando consiglieri e opposizione. Invece, a nostro avviso, da segretario politico di un grosso partito, dovrebbe chiedersi e dovrebbe cercare risposta, se riesce, sul perché un’amministrazione ad un anno dalla fine del mandato voglia intraprendere un’azione così delicata come la “due diligence” nei confronti dell’Ato.

L’amministrazione Ruvolo in questi quattro anni ha sempre tenuto la “barra dritta” con in mente il bene di questa città, con un’etica al di sopra dei compromessi politici, assumendosi la responsabilità di governare con trasparenza. Quella trasparenza che, sempre, è stata posta alla base dell’azione amministrativa e che più volte è stata invocata per disbrogliare anche la vicenda Ato. Ma siamo consapevoli che governare la città in questo modo ha generato sentimenti di odio e opposizione ad ogni scelta e azione politica, perciò sono stati minacciati atti estremi, quali mozioni di sfiducia, dimissioni di massa, bocciature di bilancio. Infine si nota come ormai è chiara l’alleanza tra due partiti, Pd e Forza Italia, che nelle precedenti amministrazioni hanno governato la città, esattamente nel periodo nel quale si è creato il debito dell’Ato Ambiente CL1, dalla giunta Messana che vedeva il Pd in prima linea, alla giunta Campisi con Forza Italia, che si, iniziò poi ad accantonare fondi per pagare il debito Ato, ma mai ha utilizzato quei fondi per iniziare a pagare i creditori. E adesso si trovano alleati nel contrastare la due dilgence e di conseguenza la chiarezza sulla natura dei debiti dell’Ato Ambiente che il Comune di Caltanissetta e quindi i cittadini, dovrebbero pagare.

E L’unica arma che è rimasta al Pd (tranne due consiglieri comunali che responsabilmente hanno approvato il bilancio consuntivo 2017 e non hanno firmato la mozione di sfiducia al sindaco) e Forza Italia per bloccare la richiesta di chiarimenti sul debito nei confronti dell’Ato, è la sfiducia o la decadenza del sindaco, che farebbe così decadere anche la consulenza del Prof. Stagno d’Alcontres, e la richiesta di accesso agli atti dell’Ato Ambiente, negata dalla dott.ssa Ingala, per la quale il Comune di Caltanissetta sta ricorrendo al Tar.

L’Alleanza per la città per tutto il tempo che resterà a questa Amministrazione, sino all’ultimo giorno, avrà sempre come riferimento i cittadini tutti e, senza se e senza ma, si assumerà tutte le responsabilità che sono sue, di scelte e di azioni. E i cittadini giudicheranno di conseguenza, non certo i detrattori per sport o gli smemorati di Collegno.

L’Alleanza per la Città

Salvatore Mazza, coordinatore di Cambiare Caltanissetta

Giuseppe Impaglione, coordinatore Centristi per Caltanissetta

Pasquale Tornatore, coordinatore del Polo Civico

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