Salvatore Giunta (Unità siciliana Le api): “Ponte sullo Stretto, i partiti escano allo scoperto”
Sul Ponte si è tanto parlato, già dai tempi degli antichi romani.
Oggi però non è più tempo né di parole né di ipotesi, né di forse, né di sì con 1000 riserve!
Oggi non manca nulla.
Ci sono le risorse della Comunità Europea, 173 miliardi di euro che devono servire per gli investimenti e il Ponte lo è per definizione!
Si sono rimossi tutti gli ostacoli tecnici e “ideologici” e il Ponte è diventato una “conditio sine qua non” se si vuole portare l’alta velocità in Sicilia.
I treni veloci, come tutti sappiamo, non si possono spezzare per metterli sui traghetti, ragion per cui, se non facciamo il ponte, dobbiamo rinunciare all’alta velocità ferroviaria e potremmo quindi dire “addio” al corridoio europeo numero 1 Baltico – Sicilia.
Desideriamo far capire a tutti, compresi i siciliani e a chi ci governa, che il ponte non serve solo alla Sicilia, ma a tutta la nazione e all’Europa, quindi non si può più aspettare e tergiversare, non siamo disposti a sentire scuse, non si possono più fare inutili chiacchiere sulla priorità o non priorità.
Quello che serve è il Ponte!
Ed è bene che i segretari di tutti i partiti di governo e di opposizione, senza se e senza ma, esprimano la loro volontà e prendano un preciso impegno con i siciliani, dandosi un timing, una scaletta e una precisa scadenza per l’apertura del cantiere.
Ciò perché si sappia fin da ora, e non dopo le elezioni, chi è d’accordo e chi no, chi vuole creare lavoro, futuro e benessere per i nostri giovani e chi invece vuole che la Sicilia rimanga ai margini del progresso, fuori dalle grandi vie di comunicazione europee e fuori dalle prospettive legate allo sviluppo dell’area mediterranea.
Siamo stufi di essere presi in giro! Vogliamo chiarezza!
Ci dicano, una volta per tutte e senza giri di parole, se e quando dobbiamo porre la prima pietra non solo per il Ponte ma per la modernizzazione, l’innovazione e la rinascita di tutta la Sicilia.