Riesi. Tentato omicidio di un operaio, “giallo” su un’intercettazione in carcere
Spunta il “giallo” di un’intercettazione in cella che potrebbe giocare un ruolo chiave sull’accusa del riesino Loris Cristian Leonardi, 27 anni, chiamato a rispondere del tentato omicidio dell’operaio Salvatore Tardanico, 39 anni. Intercettazione che dovrà essere trascritta da un perito perché ne venga chiarito il significato.
La Procura ritiene che in una conversazione, captata da una “cimice”, Leonardi, parlando con Vito Manuel Ciccia Romito (arrestato insieme a lui per una rapina), avesse pronunciato delle frasi in cui avrebbe sostanzialmente ammesso di essere stato lui a sparare alcuni colpi di pistola contro Tardanico la sera del 30 aprile 2016. Per la difesa, invece, si tratterebbe di un errore di interpretazione visto che la frase non sarebbe così chiara e quindi sono stati i suoi legali, gli avvocati Carmelo Terranova e Vincenzo Vitello, a chiedere la trascrizione dell’intercettazione. La gup Antonella Leone ha accolto la richiesta e darà l’incarico al perito all’inizio del mese prossimo; Leonardi aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato, condizionato alla trascrizione delle intercettazioni.
Nella vicenda aveva giocato un ruolo chiave un’altra intercettazione, stavolta telefonica, in cui Leonardi, parlando con un’altra persona, avrebbe pronunciato la frase “mi dispiace che è rimasto senza padre”. Per gli inquirenti l’espressione suonava come un’ammissione di colpa, ritenendo che si riferisse all’agguato a Tardanico, parte civile con l’avvocato Giacomo Vitello. Ma per la difesa la chiave di lettura era tutt’altra e cioè che Leonardi stesse parlando di altri suoi conoscenti che avevano effettivamente avuto un lutto. Secondo l’accusa Leonardi aveva sparato a Tardanico in quanto convinto che questi avesse fatto delle avances alla cognata.