Rider, contratti e tutela. Intervista al segretario regionale della Fit Cisl, Mario Stagno
Con il termine “rider” si intende il fattorino addetto alla consegna a domicilio di cibo (ad esempio pizza o sushi) in bicicletta o motorino. I rider lavorano per società di food delivery come oppure direttamente per ristoranti, pizzerie e fast food.
Il rider riceve l’ordine di consegna: una notifica sullo smartphone o sul dispositivo aziendale in arrivo dalla centrale operativa, oppure direttamente una chiamata dal ristorante.
Il rider si reca verso la pizzeria, il fast food o il ristorante, prende in consegna il cibo e lo sistema nell’apposito zaino termico o box. A questo punto, è pronto per portare il pranzo o la cena al cliente finale, che aspetta la consegna a casa o al lavoro.
Per ottimizzare i percorsi si possono utilizzare navigatori e app con mappe integrate, ma per lavorare come rider è importante avere già una buona conoscenza del quartiere o della città in cui si effettuano le consegne e un buon senso dell’orientamento.
Inoltre, il rider deve guidare in modo sicuro e prudente, per evitare che i contenitori di cibo o i cartoni delle pizze trasportati si rovinino o si aprano.
I rider effettuano per lo più consegne occasionali, ma ci sono anche clienti che chiedono consegne fisse o programmate con regolarità settimanale o giornaliera.
Arrivato a destinazione, il rider citofona e consegna il cibo al cliente. Può anche dover gestire il pagamento, se l’ordine non è già stato pagato online: incassa l’importo dovuto e dà il resto al cliente.
In caso di problemi o reclami, il rider deve fornire assistenza alla clientela e attivarsi per risolvere il problema in modo rapido.
Alla fine del giro di consegne, il rider attende nuove chiamate dalla centrale operativa o dal ristorante e si prepara a prendere nuove ordinazioni – fino al termine del proprio turno di lavoro.
Quali sono le condizioni di lavoro dei rider?
Lavorare come food delivery rider significa avere un’occupazione molto dinamica e flessibile – ma a tratti potenzialmente stressante e in certa misura pericolosa. Bisogna muoversi in bici o in scooter in mezzo al traffico, spesso negli orari di punta, e garantire una consegna rapida del cibo, entro i tempi stabiliti.
I rider devono pedalare o guidare fino all’indirizzo indicato rispettando le regole per la sicurezza stradale, ma questo non esclude il rischio di incidenti.
In genere, i rider sono lavoratori autonomi al servizio di piattaforme online di food delivery, grazie alla app fornita dall’azienda i rider possono scegliere in autonomia quando lavoraree quante ore, in base alla propria disponibilità di tempo.
Si può però lavorare anche come portapizze o fattorino per ristoranti e pizzerie che offrono un servizio di consegna a domicilio.
La giornata del 16 febbraio e stata la giornata che tutta la FIT CISL ha dedicato alla categoria dei Rider in tutta Italia. Una giornata che non vuole essere solo commemorativa del disagio di una categoria di lavoratori, diventati ormai, il simbolo del precariato, ma l’inizio di un mettere sotto la lente di ingrandimento tale disagio, e a volte lo sfruttamento di questa categoria, rendendo edotti i lavoratori dei loro diritti contrattuali e quindi economici.
Dopo anni di lotta si è finalmente fatto inserire nel contratto di Trasporto Logistica e Merci la figura del Rider, che quindi si veste del diritto contrattuale che certifica qual è la misura del proprio diritto in termini di ore lavorative, assicurazioni a copertura dei, purtroppo tantissimi, incidenti sul lavoro della categoria, Parte economica e naturalmente posizione contributiva.
La FIT CISL, in tutte le sedi Cisl è a disposizione dei lavoratori per renderli coscienti, appunto, dei loro diritti e a difenderne le posizioni in caso di sfruttamento.
Ai nostri microfoni il segretario regionale della Fit Cisl, Mario Stagno.
(Foto https://www.pngegg.com/en/png-zpucf – fonte https://www.jobbydoo.it/descrizione-lavoro/rider)