Monitoraggio dall’alto per gli spostamenti dei cittadini, il via all’utilizzo dei droni
La Polizia municipale potrà effettuare il monitoraggio dall’alto degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale, per garantire il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus.
Dopo il primo provvedimento da parte dell’Ente nazionale aviazione civile (Enac) del 23 marzo scorso e lo stop imposto, inizialmente, dal capo della Polizia Franco Gabrielli, ieri, il 31 marzo è arrivato il definitivo via libera. Il secondo provvedimento prevede che i Comuni che decidono di avvalersi dei droni, con le polizie locali, devono informare e coordinarsi con i prefetti delle città di riferimento, indicando le aree urbane dove si concentreranno prevalentemente i controlli per mezzo dei droni.
Così è consentito nei nostri cieli il volo dei droni, questa la deroga fatta dall’Enac al regolamento in vigore sull’utilizzo dei droni in Italia, inizialmente prevista fino al 3 aprile, ora prorogata fino al 14 aprile (anche se si prevede una ulteriore proroga al 2 maggio, visto i due importanti eventi di sabato 25 aprile e venerdì 1 maggio). L’Enac ha così autorizzato il volo dei droni delle polizie municipali. Le operazioni condotte con sistemi aeromobili a pilotaggio remoto con mezzi aerei di massa operativa al decollo inferiore a 25 chilogrammi, nella disponibilità dei comandi di polizia locale e impiegati per le sopra indicate attività di monitoraggio, potranno essere condotte in deroga ai requisiti di registrazione e di identificazione. Inoltre, le operazioni non avranno necessità di rilascio di autorizzazione da parte dell’Enac. Tutto questo rientra tra i provvedimenti governativi emergenziali per il Covid-19 ed è previsto in una nota inviata ai ministeri dell’Interno, dei Trasporti e della Giustizia, allo Stato Maggiore dell’Aeronautica, all’Enav, all’Associazione nazionale dei comuni italiani e ai Comandi delle Polizie locali. Niente registrazione e identificazione e l’Enac stabilisce che i droni potranno essere usati nei casi in cui il pilota è in grado di mantenere costantemente il contatto visivo con il drone, a una quota massima di 15 metri, anche su aree urbane dove vi è scarsa popolazione esposta al rischio di impatto. “Attraverso l’uso dei droni sarà più facile controllare qualsiasi zona – afferma Alberto Mancuso (nella foto), nisseno ed esaminatore Apr Enac – anche quelle non facilmente raggiungibili. Un buon strumento di lavoro, importante che venga fatto da esperti e soprattutto in sicurezza. Le polizie locali e sono tante quelle che in queste settimane, specialmente nelle iniziali zone rosse hanno fatto ricorso ai droni”. Alberto Mancuso, istruttore di volo, responsabile della formazione area Sicilia, centro addestramento 050 Apr Enac, ha dato la disponibilità, per affiancare le polizie locali che non hanno personale addetto al volo dei droni. Mancuso può compiere operazioni inoffensive, non critiche, critiche con implementazioni di scenari standard e operazioni notturne.