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Matteo Niccoli da baby bomber ad allenatore con una laurea in Lingue

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Vado al massimo è una delle più celebri canzoni di Vasco Rossi, ma è anche la vita di Matteo Niccoli, che ad appena 24 anni ha già un vissuto intenso. Dall’Empoli e la serie A a 13 anni, passando per il calcio a 5 con la Pgs Vigor San Cataldo, alla laurea in lingue nello scorso autunno, al patentino di allenatore Uefa di C di questo inverno. Matteo Niccoli nel 2008 è uno dei migliori giovani in circolazione, gioca nei Giovanissimi Regionali dello Sport Club Nissa 1962 allenato da Massimo Ribellino. E’ una forza della natura e tante società “lo puntano”  e in primavera viene selezionato per un provino dall’Empoli a Borgonuovo (Pa). Bastano 20 minuti nei quali Matteo segna 3 gol e conquistare l’Empoli. Gli osservatori lo fanno immediatamente uscire dal campo, per evitare che altri addetti ai lavori lo notino. Matteo ha soli 13 anni e non può subito andare a Empoli, nel frattempo fa altri provini per altre società, Catania, Bari, Cosenza sono interessati al giovanissimo talento ma, Matteo oramai ha solo in testa l’Empoli. Compiuti 14 anni comincia la grande avventura in Toscana, e anni di Empoli quasi tutti a grandi livelli, con i Giovanissimi nazionali, gli Allievi regionali e gli Allievi nazionali. Il primo anno è buono, il secondo fantastico, a un torneo in Lombardia dove ci sono società come il Milan, la Sampdoria e l’Atalanta, Matteo incanta ed è pure il capocannoniere. All’inizio del terzo anno, in fase di preparazione un infortunio lo ferma, al rientro segna diversi gol ma non è mai un titolare e di questo ne soffre. La squadra va bene e alla fine è vice campione nazionale. Al salto in Primavera l’Empoli preferisce mandare Niccoli in prestito per farsi le ossa, così va alla Sancataldese in Eccellenza. L’anno dopo lo vuole il Trapani, ma non in prestito e così salta tutto, Niccoli sta per finire a Ragusa, mentre è in viaggio verso il capoluogo ibleo arriva una chiamata che preannuncia l’esonero dell’allenatore e che la società ha bloccato tutti gli acquisti. Matteo ha solo 18 anni, ma di giocare a pallone non ne vuole più sapere. “Cambio radicalmente la mia vita e mi metto a studiare – ci racconta Matteo Niccoli – recupero l’anno perso a Empoli e mi diplomo alla “ragioneria”. Mi iscrivo all’università e mi laureo a novembre del 2019 in lingue. Grazie a Marcello Lo Porto tre anni fa ho ripreso pure a giocare con la Pgs Vigor San Cataldo nel futsal”. Calcio a 11 o a 5 per Niccoli è lo stesso e due anni fa viene richiesto in B, ha detto no perché doveva laurearsi. Nel frattempo prende pure il patentino di allenatore, bruciando sempre le tappe come ha fatto nella sua vita. “Fare l’allenatore mi ha sempre affascinato – continua Niccoli – è la mia grande passione. Quando guardavo le partite pensavo a delle sostituzioni, a come poter cambiare la partita. Alleno una squadre di piccoli, mi diverte tantissimo e io voglio loro insegnare i veri valori dello sport e della vita”. Da calciatore ha giocato e vinto contro gente del calibro di Petagna, Cristante, Mattiello e Gollini, da grande Matteo Niccoli vuole fare bene. “Fin qui non sono stato tanto fortunato – conclude ridendo Niccoli – dal cielo toccato con un dito da ragazzino con l’Empoli, al virus che ha bloccato il turismo che è il mio settore con la laurea in lingua. Ho tanta maturità però, tanta consapevolezza e grazie al patentino da allenatore stavo portando avanti un progetto con il Coni. Vivo alla giornata, mi è tornata la voglia di giocare e un giorno farò sicuramente l’allenatore, intanto mi diverto con la mia squadra di bambini”.

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