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Marina Castiglione, i commenti a caldo della candidata del Pd all’Ars e al Senato dopo i risultati del voto

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“Avevo smesso di occuparmi di politica da anni. In 25 giorni di campagna elettorale sono risorte passioni ed energie, ma soprattutto è germogliata una rete di contatti, nuove conoscenze, incontri casuali e felici. Mi sono arrivate sotto varie forme (messaggi, telefonate, mail, messanger) attestazioni di stima e fiducia da persone vicine, ma anche lontane, lontanissime e sconosciute. Numerosissimi studenti e colleghi si sono messi in contatto con parole che mi hanno commossa: una sorta di risalita carsica di voci, ricordi di vita, speranze comuni.
Avevo sperato che il risultato del voto andasse bene, per sostenere il consenso sul PD e opporre una necessaria resistenza ad una destra sloganistica e che usa il popolo per togliergli diritti e costruire barriere. Ma avevo sperato che non andasse benissimo, per potere tornare alla mia vita, ai miei studenti, alle mie ricerche.
Alla fine, però, è andata male, bisogna ammetterlo, nonostante i 42.567 voti accordati nelle due provincie del Collegio U03 (Caltanissetta e Agrigento). Male per l’Italia, perché la metà dei cittadini non si è riconosciuta in nessuna proposta politica. Male per la democrazia, perché ancora una volta il voto è stato convogliato sulle sigle più che sulle persone. Male per il futuro dei nostri territori, perché non avremo rappresentanti locali in nessun collegio uninominale e nessuno potrà intestarsi questo miserabile obiettivo. Ha vinto la paura di non percepire più il RdC e la convinzione di avere dei vantaggi nel salire sul carro dei vincitori. Ha vinto la continuità rispetto al pessimo governo Musumeci. Ha vinto la rassegnazione dei tanti che hanno deciso di restare a casa.
Ma in questa esperienza vi sono molti aspetti positivi, sia nella mia personale consapevolezza politica, che nella conoscenza dall’interno delle dinamiche del PD. Nessuno corre da solo e la forza di questi giorni è venuta da tante persone e sicuramente ne dimenticherò qualcuna….
Innanzitutto devo ringraziare il Movimento piùCittà, nella persona del suo Presidente Piero Cavaleri e nella attivissima sostenitrice Stefania Lopiano.
Per l’area agrigentina devo ringraziare “in primis” Simone Di Paola, segretario provinciale presente, organizzato e disponibile. Ma al suo nome vanno aggiunti almeno Massimo Ingiaimo, Salvatore Bellavia, Totò Gazziano, Sara Chianetta, Maurizio Masone, Rosario Perricone, Antonio Moscato e i tanti segretari di circolo, sindaci, assessori e consiglieri che ci hanno accolti nei loro Comuni. Inaspettatamente solidale la squadra agrigentina, formata da Michele Catanzaro, Totò Martello, Vita Mazza, Raul Passarello, Stella Vella, Antonio Zarcone e dalle “capitane” nazionali Giovanna Iacono e Eleonora Sciortino, determinate ed emozionanti.
Per l’area nissena il primo grazie va a Carlo Vagginelli, insieme all’intero circolo Faletra. Cito i più giovani che con me hanno “attraversato” le strade nissene in lungo e in largo, Andrea Alcamisi, Luca Bellomo, Francesca D’Alessandro, ma anche i dirigenti “storici”, Puccio Dolce e Nicola Boccadutri. I candidati per le regionali, Peppe Di Cristina e Marco Andaloro, e la cara Martina Riggi per l’uninominale alla Camera, sono stati i giovani dirigenti che negli anni che verranno dovranno ulteriormente curare da vicino la nostra amatissima provincia, insieme ai tanti amministratori di sinistra di cui ho conosciuto l’abnegazione e la qualità del servizio.
Ringrazio per la disponibilità e i consigli coloro i quali hanno partecipato agli eventi pubblici su temi strategici per il nostro futuro: Antonio Bufalino, Michelangelo Dell’Utri, Giuseppe Giugno, Merita Riccobene, Selene Tumminelli. Ringrazio anche chi mi ha accolta in sedi pubbliche e private, consentendomi di confrontarmi e di ascoltare richieste e proposte.
Ringrazio coloro i quali hanno curato la comunicazione con affetto e condivisione di intenti, coordinandosi all’unisono: Ivan Benza, Sonia Giugno, Danilo Miraglia.
Soprattutto è stato commovente sapere che 730 persone nella sola Caltanissetta, e più di 300 in provincia, hanno scritto il cognome mio, di mio padre, della mia famiglia, pensando fosse un valore aggiunto, incrementando di circa 700 voti rispetto alle precedenti regionali del 2018 a Caltanissetta. Questo elemento è da un lato motivante e dall’altro responsabilizzante. Il PD è il terzo partito della città dopo il Movimento 5stelle e Forza Italia, con complessivi 2991 voti!
Il PD, inoltre, riesce ad attestarsi come terza forza nei collegi uninominali con il 15,77% al Senato e il 15,49% alla Camera. Nel 2018, per il Senato, ci si era fermati al 11,49 %: l’apertura verso la società civile e il rinnovamento hanno pagato in termini di strategia complessiva. Nella sola città di Caltanissetta si è passati dal 10,78 (con 2919 voti) al 18,25% (con 4559 voti), quasi raddoppiando il risultato elettorale e consentendo di guardare al futuro partendo da una piattaforma cospicua di cittadini che chiedono di ESSERCI.
In meno di un mese ho sentito il silenzio della politica “politicante”, quella che ha vinto peraltro, rispetto ai grandi temi che affliggono buona parte dei cittadini e, viceversa, ho avvertito una grande domanda di politica di rappresentanza vera da parte di quegli stessi cittadini che, sia pur delusi, hanno bisogno di credere che ci sia un senso nei loro sacrifici e un modello di coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa. Su questo occorrerà lavorare per ricostruire con metodi e processi che facciano sentire tutti coinvolti e ascoltati, in una dimensione plurale e democratica, in una società più giusta e attenta alle vocazioni territoriali, valorizzando competenze, senso della collettività e spirito di autentico servizio.
Ultimo, ma non ultimo, ringrazio Peppe Provenzano per avermi voluta coinvolgere in questo mese inedito e, spero, generativo di nuove prospettive e possibilità per una buona politica nel e per il nostro territorio. La sua elezione alla Camera dei Deputati consentirà certamente di scrivere insieme una nuova pagina da cui ripartire”, queste le parole di Marina Castiglione a conclusione della tornata elettorale.

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