I “Carusi” come la Segre, Caltanissetta respinga la violenza
Oggi 12 novembre ricorre l’anniversario della tragedia della miniera Gessolungo del 1881 in cui persero la vita 65 minatori tra i quali 19 bambini.
Uno scoppio di grisou provocò un violento incendio in cui morirono sul colpo 65 minatori, alti 16 moriranno in ospedale per le ferite riportate.
Tutti erano solfatai nisseni, 19 di loro erano “carusi”, bambini di età compresa fra i 6 e i 14 anni. Quando si recuperarono i corpi, a 9 carusi non si riuscì neanche a dare il nome, privati della loro infanzia, privati della luce del sole, della loro mamma, i carusi erano privati anche della loro identità e se ne dimenticava persino il nome.
Il ricordo di questi bambini eroi, vittime della povertà e a volte vittime della violenza e della sopraffazione, ci fa pensare alle vittime dei campi di sterminio tedeschi, anch’essi donne, uomini e innocenti bambini, brutalizzati, violentati, uccisi, senza un nome, con un numero impresso a caldo sulla pelle del braccio: peggio degli animali.
Tutto questo deve farci riflettere su colori i quali fomentano odio e violenza soprattutto nei riguardi dei diseredati, degli anziani , dei bambini.
E’ un momento della storia in cui si assiste sempre più di frequente ad episodi di assurda e gratuita violenza e di recrudescenza nazifascista in Germania e anche, purtroppo, in Italia.
Persino una senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto è oggetto di insulti e minacce a tal punto da vivere scortata.
È un insulto non soltanto agli italiani di religione ebraica, ma a tutto il popolo italiano e a quanti sono stati deportati nei campi di sterminio nazista e barbaramente trucidati.
Bisogna reagire con le armi della politica isolando certi comportamenti e certe ideologie estremiste, dando un segnale inequivocabile di rifiuto di ogni violenza.
Come stanno facendo molti comuni d’Italia chiediamo al Consiglio Comunale, alla Giunta, al Sindaco di Caltanissetta e alle donne di quel Consiglio e di quella Giunta, di prendere in considerazione la nostra proposta di conferire a Liliana Segre la cittadinanza onoraria di Caltanissetta, invitandola in città.
È arrivato il momento di dire basta a odio, violenza e sopraffazione, coinvolgendo le scuole e i ragazzi e tutta la cittadinanza nissena nel rispetto della libertà e del vivere civile.
Salvatore Giunta
Aldo amico
Anna Stella
Giancarlo Palmeri
I Circoli della Società Civile – Sicilia per l’Europa