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Giornata internazionale della donna, manifestazione “La poesia è donna – Poetesse del nisseno”

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La donna angelicata, la donna esaltata, la donna amata, la donna bistrattata, la donna usata, la donna come oggetto, la donna violentata, la donna annullata.
L’8 marzo, Giornata internazionale della donna, appuntamento nel salone della Banca Sicana per la manifestazione, giunta alla sua sesta edizione: “La poesia è donna – Poetesse del nisseno”.
Alla pace è stata dedicata la giornata Internazionale della donna. Sono state presentate due poesie per partecipante delle quali almeno una dedicata alla pace nel mondo.
Presenti Marisa Sedita, presidente della Dante Alighieri Caltanissetta; Roberto Gambino, sindaco di Caltanissetta; Calogero Pernaci, presidente Lions club Caltanissetta; Giuseppe Di Forti, presidente banca e fondazione Sicana; le poetesse: Anonima, Chiara Corinne Amico, Antonella Ballacchino, Belinda Castellano, Emma Corvo, Alida Failla, Gabriella Gallo, Donatella Giunta, Invisibile, Mara Librizzi, Gabriella Marchese, Giuseppina Maira, Anna Mosca, Maria Concetta Naro, Adriana Valenza e i poeti: Salvatore Amico, Michele Diana, Renato Mancuso.
Letture a cura della poetessa e del poeta Mariolina Riggi e Michele Diana. Al pianoforte Chiara Corinna Amico.
Di seguito una delle poesie scritte da Marisa Sedita:
Al gelo
Uomo della Strada
sei fatto della stessa
materia di cui sono fatti i sogni
Cammini
guardi
e non vedi
Un palazzo
 è crollato
davanti a te,
una lacrima
è scesa sul tuo viso
ma tu continui
a camminare,
guardi
e non vedi,
le lacrime scorrono
copiose dai tuoi occhi
ma tu non piangi
dici che è per il freddo
Un bambino
ti chiede perché
e tu lo accarezzi,
l’abbracci
Ti chiede
Dov’è la mia mamma?
Lo prendi per mano
e non rispondi.
Adesso siete in due
a camminare,
a non fermarvi.
Hai cercato invano
la tua casa
che non c’è più.
Continui a camminare
e sai che la tua casa è il mondo.
Il bambino non piange più.
Gli hai stretto la mano
e sorride,
sorride
 perché sa
che c’è un mondo migliore.
Ti fermi e guardi il sole
al tramonto.
Il bambino adesso
dorme
e tu continui
a sognare,
a sognare
un’alba migliore.
Continuano a crollare
i palazzi
e le strade sono
massi di pietre,
ma tu cammini
e continui
ad attraversare
strade e ponti,
 aiuti il bambino
a salire sui ponti,
ad abbandonare la strada.
Lui sale con te
e non cerca più la sua mamma,
continua a salire
a salire sempre più su,
ad attendere un’alba
che non ci sarà più,
un sole che non sorge,
che non sorgerà più per te.

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