Gela. “Uccise le figlie, ma non era capace di intendere e volere”. Assolta Giusy Savatta
Assolta perché quando strangolò le figlie non era capace di intendere e di volere. Così ha deciso il gup Paolo Fiore, cancellando l’accusa di omicidio per la gelese Giusy Savatta, la donna che il 27 dicembre 2016 uccise, soffocandole, le figlie Maria Sofia di 9 anni e Gaia di 7 anni. In ogni caso la donna, sempre su disposizione del giudice, dovrà rimanere in una struttura per il trattamento dei malati psichiatrici, in quanto considerata pericolosa socialmente.
L’incapacità della donna di rendersi conto di ciò che stava facendo in quel tragico giorno di due anni fa era stata sancita dai periti nominati dal giudice, incaricati di eseguire gli accertamenti psichiatrici del caso. Sulla base della perizia lo stesso procuratore capo di Gela Fernando Asaro e l’avvocato difensore Pietro Pistone hanno chiesto l’assoluzione per non imputabilità, mentre gli avvocati Flavio Sinatra e Vincenzo Giudici, legali di parte civile di Vincenzo Trainito (marito di Savatta e padre delle bimbe) avevano chiesto la condanna e il risarcimento danni. Giusy Savatta aveva scelto il rito abbreviato.
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