Denatalità e fertilità, dall’analisi dei fenomeni le proposte di azione. 6mila iscritti in meno nelle scuole del Nisseno
Le relazioni dei docenti universitari Fabio Lo Verde e Annalisa Busetta del Dipartimento di scienze economiche, aziendali e statistiche dell’Università di Palermo, hanno messo in evidenza dal punto di vista sociologico e demografico il fenomeno della denatalità in atto, le prospettive di un ulteriore decremento delle nascite nei prossimi anni e le azioni di sostegno alla maternità più efficaci da mettere in campo come l’erogazione di sussidi direttamente alle madri. Il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Luca Girardi, ha messo in luce i dati impietosi del calo degli iscritti nelle scuole siciliane ed in quelle nissene (90 mila in meno dal 2013 ad oggi nella Regione siciliana, seimila nella provincia di Caltanissetta).
Sono alcuni degli elementi emersi durante la giornata di studio dal titolo “La denatalità nel III millennio: aspetti epidemiologici e azioni di fronteggiamento”, organizzato da Cefpas e Rete per la fertilità della provincia di Caltanissetta. Con un indice di fecondità pari a 1,3 figli per donna in età fertile, l’Italia è l’ultimo paese in Europa insieme alla Spagna. Ciò provocherà un invecchiamento della popolazione media non soltanto perchè nascono meno bambini ma anche perchè nasce un sempre minore numero di persone che i bambini dovrebbero metterli al mondo ovvero le future mamme.
Il sindaco di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, coordinatore della Rete per la fertilità della provincia di Caltanissetta, ha anche sottolineato i rischi cui vanno incontro i Comuni nel breve periodo a causa del rallentamento delle nascite, poiché il calo demografico comporta minori trasferimenti e maggiori difficoltà a garantire i servizi ai cittadini. Un problema speculare a quello dei costi sociali che aumentano in un’Italia paragonata ad una piramide rovesciata in cui la base di chi produce reddito si restringe e non potrà coprire i costi per le pensioni ed il sistema sanitario per una popolazione sempre più anziana.
La giornata di venerdì al Cefpas si è focalizzata in tre momenti. La mattina si è svolto un workshop a cui hanno partecipato persone dal Friuli, dalla Campania, dalla Puglia e da diverse province siciliane, sulle modalità di organizzazione e gestione di una rete per la Fertilità sul modello nisseno. Durante i lavori i partecipanti si sono collegati in videoconferenza con la Città di Gangi dove 17 comuni madoniti stavano firmando un protocollo d’intesa per l’istituzione della rete madonita. Nel pomeriggio sono seguiti due tavoli. Il primo con gli interventi dei rappresentanti istituzionali Roberto Sanfilippo, direttore del Cefpas, Gabriele Roccia dell’Asp di Caltanissetta, Giovanni Ruvolo, sindaco di Caltanissetta coordinatore della Rete per la fertilità, Giovanni D’Ippolito, presidente dell’Ordine dei medici di Caltanissetta, Pier Sergio Caltabiano, direttore della formazione Cefpas.
Il secondo tavolo scientifico ha visto gli interventi di Annalisa Busetta e Fabio Lo Verde dell’Università degli Studi di Palermo, Luca Girardi, dirigente dell’ufficio scolastico di Caltanissetta –Enna, Salvatore Scondotto, dirigente servizio 9 Sorveglianza ed epidemiologia valutativa dell’assessorato regionale alla Salute, Giovanna Garofalo dell’associazione Casa Famiglia Rosetta. A moderare i lavori Maria Daniela Falconeri, dirigente medico del Cefpas.
Conoscere i comportamenti che mettono a rischio la fertilità, promuovere interventi di prevenzione e diagnosi delle malattie dell’apparato riproduttivo, tutelare la salute riproduttiva, rileggere la fertilità non come esclusivo bisogno della coppia ma dell’intera società. Sono alcuni degli obiettivi perseguiti dalla Rete per la fertilità in ambito formativo verso gli specialisti e i medici di medicina generale e in ambito informativo con gli studenti delle scuole. I risultati del lavoro svolto dalla Rete sono stati illustrati da Daniela Anzelmo, medico ginecologo dirigente medico dell’Asp. A coordinare le sessioni del mattino e del pomeriggio è stata Letizia Drogo, psicologa del Cefpas.
“La Rete per la fertilità nasce con questi fini. E’ necessario che anche la Regione siciliana prenda coscienza di questi dati e delle azioni positive che è possibile mettere in campo a partire dagli adolescenti – conclude il sindaco Ruvolo-. Per questo motivo porterò all’Anci la nostra esperienza in modo da poter affrontare la tematica in ambito nazionale”.