Debito Ato; Alleanza per la Città: ” La ‘due diligence’ chiarirà a chi tocca pagare la somma dovuta”
Di seguito pubblichiamo, integralmente, una nota stampa firmata dall’Alleanza per la Città (Cambiare Caltanissetta, Centristi per Caltanissetta, Polo Civico)
L’Alleanza per la Città assiste da diversi giorni ad una sorta di isteria collettiva, in realtà isteria soltanto di alcuni gruppi, persone, associazioni, in relazione al debito Ato ambiente Cl1.
Consigli comunali infuocati, un susseguirsi di illazioni, accuse, anatemi a mezzo stampa. Allora forse è venuto il momento di fare qualche riflessione di carattere generale.
Esattamente da quando l’amministrazione Ruvolo ha avviato la “due diligence”, cioè ha dato incarico al prof. Alberto Stagno D’Alcontres perché verificasse la correttezza della gestione dell’Ato ambiente CL1, si è scatenata la reazione di una parte dei consiglieri comunali che, pretestuosamente, intenderebbero bloccare l’approvazione del bilancio previsionale prevista per il 17 luglio prossimo, come se tale debito fosse una novità o come se questo debito fosse stato contratto dall’attuale amministrazione e non fosse, come è, una pesante eredità delle amministrazioni precedenti.
Esattamente dopo l’avvio della “due diligence” che ha lo scopo di fare chiarezza su tale debito perché si possa finalmente capire a chi tocca pagare la somma dovuta – se all’Ato o alla Comunità cittadina – un proliferare di dichiarazioni, articoli e suggerimenti dal tono anche intimidatorio, vorrebbero imporre all’amministrazione comunale di riconoscere nel proprio bilancio di previsione e nel rendiconto il debito dell’Ato quale debito del Comune, contravvenendo in tal modo alle più elementari norme dell’ordinamento contabile.
Non per nulla il Collegio dei revisori dei conti mai ha consigliato all’amministrazione comunale di agire in tal senso, e di contro ha dato il parere favorevole sia al Bilancio di previsione del 2018 che al Consuntivo del 2017.- Ma se questo nervosismo in seno al consiglio comunale è, tutta’al più, facile da capire perché ci sono in ballo responsabilità di alcuni, perché si toccano interessi di altri, perché in definitiva il debito Ato è lo specchio, forse, di un groviglio di affari, interessi, pertinenze di un vecchio modo di far politica attenta al do ut des e non alla costruzione del bene comune, quello che fa più specie è constatare che anche alcune associazioni e alcuni movimenti spingono a che il Comune si accolli un grosso debito senza alcuna verifica preventiva della spettanza del debito stesso.- E risulta ancora molto strano che una associazione, composta anche da ex assessori della Giunta Ruvolo, che pertanto dovrebbero conoscere a fondo i rapporti tra Ato e Comune, voglia imporre all’amministrazione comunale di accollarsi un debito dell’Ato, non avendo mai i medesimi ex assessori, all’epoca del loro incarico istituzionale, sollevato alcun problema al riguardo.-
Perché preoccupa così tanto la chiarezza a cui può portare la “due diligence”? Perché questa pressione a che il Comune, cioè tutta la cittadinanza, paghi un debito di dubbia provenienza e natura, quando invece in questi ultimi anni, nel rispetto del programma elettorale, l’amministrazione Ruvolo ha provveduto ad affidare la gestione dei rifiuti ad una ditta dopo l’espletamento di una regolare gara di appalto ed ha attivato una seria campagna di sensibilizzazione alla differenziazione dei rifiuti che ha visto i suoi primi risultati nel primato della città di Caltanissetta nella differenziazione a livello regionale?
In conclusione L’Alleanza per la Città invita l’amministrazione a proseguire nella strada del chiarimento di questa complessa situazione, senza lasciarsi intimorire da nessun attacco, nessuna illazione e nessuna pretestuosità, perché se la “due diligence” constaterà che il debito contratto anni fa sia a carico del Comune, quest’ultimo lo onererà utilizzando le somme accantonate in via prudenziale, altrimenti l’amministrazione chiederà che si individuino responsabilità e pertinenze, sollevando la comunità nissena di una situazione debitoria che non le spetta.