Caltanissetta. Rissa con accoltellamento in viale della Regione; in tre condannati dal giudice
Uno condannato a 6 anni e 6 mesi per tentato omicidio e gli altri due a 8 mesi ciascuno per rissa. Così il gup Francesco Lauricella ha “letto” la ricostruzione di quanto accaduto nella serata dell’11 dicembre 2016 in viale della Regione, condannando a 6 anni e 6 mesi Damiano Cosimo Lombardo, 23 anni, colui che, secondo magistrati e carabinieri, colpì con una coltellata all’addome Andrea Milazzo durante una lite degenerata in rissa. A Lombardo è stata esclusa l’aggravante della premeditazione e gli sono state concesse le attenuanti generiche. Condanne più lievi, invece, per la vittima dell’accaduto, Andrea Milazzo di 30 anni e per l’amico di questi Fabrizio Cuda, 26 anni, che erano finiti nei guai per rissa.
Secondo l’accusa la lite era scoppiata per questioni di donne, solo che dalle parole si passò rapidamente ai fatti e ne nacque un parapiglia nel quale Milazzo si buscò una coltellata da parte di Damiano Cosimo Lombardo. “Teatro” della scena da cavalleria rusticana la zona di viale della Regione dove sorge il distributore Eni. Cuda, invece, era intervenuto – stando a quanto emerso fino ad ora – per dare man forte all’amico. Tutti e tre hanno scelto il rito abbreviato e per questo sono stati giudicati dal gup.
La pm Claudia Pasciuti aveva chiesto 8 anni e 6 mesi per Lombardo e 6 mesi ciascuno per Milazzo e Cuda, sostenendo che Lombardo volesse effettivamente accoltellare Milazzo con l’intenzione di ucciderlo e ritenendo gli altri due imputati coinvolti in pieno nella rissa che rischiò di finire in tragedia.
Di diversi avviso la legale di Lombardo, l’avvocato Maria Francesca Assennato, che aveva chiesto di derubricare il reato in quello di lesioni con l’applicazione del minimo della pena, chiedendo anche le attenuanti e l’esclusione della premeditazione; gli avvocati difensori Giuseppe Dacquì, Giovanni Di Giovanni e Daniela Carò avevano invece chiesto l’assoluzione di Milazzo e Cuda dall’accusa di rissa, sostenendo che entrambi non avevano avuto alcun comportamento violento e anzi erano stati aggrediti. Dopo il deposito della motivazione della sentenza i difensori presenteranno sicuramente appello. In Tribunale sono invece sotto processo i ventenni nisseni Giampaolo Lombardo e Salvatore Maria Emanuel Falzone – difesi dall’avvocato Giacomo Vitello – che hanno scelto il rito ordinario.