Caltanissetta, proprietà intestate fittiziamente e droga nella sala giochi. Due nisseni arrestati
Oggi i poliziotti della Squadra mobile di Caltanissetta hanno eseguito tre ordinanze di applicazione di misura cautelare, di cui due agli arresti domiciliari e una di sottoposizione alla misura dell’obbligo di presentazione in Questura, emesse dal gip del Tribunale di Caltanissetta, su richiesta della Procura nissena. Sono stati sottoposti alla misura degli arresti domiciliari Matteo Allegro, 36 e anni e Filippo Principe, 34 anni, mentre per Alessia Assunta Taschetti, compagna di Allegro, è stata applicata la misura dell’obbligo di presentazione in Questura. I tre sono indagati per i reati di intestazione fittizia di beni, avendo Principe e Taschetti, secondo l’accusa, assunto il ruolo di prestanome di aziende riconducibili a Matteo Allegro. Le indagini sono state avviate nel mese di aprile scorso quando Alessia Taschetti aveva presentato richiesta per il rilascio di due licenze di pubblica sicurezza. Gli accertamenti amministrativi svolti hanno fatto emergere che la donna voleva subentrare a Principe, già possessore della licenza di polizia e titolare apparente della società “King Starslot”, titolare della licenza di giochi e scommesse la quale attività si svolgeva all’interno di una sala giochi in Via Paladini. La divisione Polizia amministrativa negava la richiesta di subentro della licenza formulata da Taschetti, ma la circostanza attirava l’attenzione degli investigatori della Squadra Mobile di Caltanissetta i quali, sin dalle prime battute e per tutta la durata delle indagini, avevano modo di riscontrare che il titolare reale del centro scommesse con annessa sala slot era Allegro, il quale sfruttava la titolarità dell’autorizzazione di polizia rilasciata ai suoi complici – risultati essere completamenti estranei alla gestione e conduzione della predetta sala – per eludere eventuali controlli ed accertamenti a suo carico. Allegro Matteo è stato già condannato nel processo per l’inchiesta “Les jeux sont faits” per concorso esterno in associazione mafiosa in quanto ritenuto soggetto attraverso il quale la famiglia di cosa nostra di Caltanissetta, con il metodo mafioso, aveva monopolizzato il mercato delle apparecchiature per il gioco elettronico; lo stesso Allegro, inoltre, è stato condannato per il reato di frode informatica per aver sottratto una ingente quantità di danaro, da destinare all’erario, “scollegando” dalla rete dei monopoli le macchinette slot-machines. La ditta “King Starslot” e la sala scommessi di via Paladini, così come alcuni conti correnti bancari, sono stati sequestrati. A Principe, è stata inoltre sequestrata la somma in contanti di 637,50 euro, tre grammi di cocaina e un bilancino di precisione, trovati all’interno della sala giochi. Principe è stato quindi denunciato anche per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’illecito arricchimento di Allegro ha comportato a suo carico l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni illecitamente acquisiti grazie all’espansione delle sue imprese realizzata approfittando dell’intervento di esponenti di cosa nostra nissena.
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