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Vacanze natalizie rovinate per due famiglie di Mussomeli e per l’Alitalia scatta la condanna al pagamento di un risarcimento per i danni subiti.

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Vacanze natalizie rovinate per due famiglie di Mussomeli e per l’Alitalia scatta la condanna al pagamento di un risarcimento per i danni subiti. La vicenda risale al periodo delle feste natalizie del 2016. Le due famiglie (due coppie con i figli al seguito), il 22 dicembre di quasi due anni fa si erano regalati una vacanza a Londra. Per raggiungere l’Inghilterra avevano acquistato dei biglietti per un volo Alitalia da Catania a Londra con scalo a Roma Fiumicino. Ma al momento della coincidenza ecco l’intoppo. Per ragioni inspiegabili alle due famiglie fu negato il volo programmato, rinviando di fatto la partenza ad un volo successivo. Ciò causò un ritardo di oltre tre ore. Un ritardo che finì per determinare una serie di “inciampi” alla vacanza programmata da tempo e tanto sognata. Nonostante la palese responsabilità della compagnia aerea, il personale non fornì alcuna assistenza nè informazioni e ciò a dispetto delle normative europee. Insomma, al danno si aggiunse pure la beffa. Tornati in Italia, sentendosi danneggiati, le due famiglie hanno quindi deciso di affidarsi ad un legale per ottenere un risarcimento. L’avvocato Gero Salamone, specializzato nella tutela dei diritti dei viaggiatori e fondatore della start up Moveasy, in primis ha cercato di ottenere un indennizzo direttamente dalla compagnia aerea come le leggi europee prevedono. Ma Alitalia si è sempre fatta sorda alle legittime richieste dei viaggiatori. A quel punto l’avvocato Salamone si è rivolto all’Ufficio del Giudice di pace di Caltanissetta intento causa contro la compagnia di bandiera. Ed il giudice ha dato ragione al legale e alle due famigliole. Nello specifico il giudice ha riconosciuto l’applicazione del regolamento che disciplina le ipotesi di inadempimento da parte del vettore aereo per cancellazione del volo, negato imbarco e ritardo prolungato. La novità in questo caso riguarda il fatto che il giudice ha riconosciuto che in presenza di una coincidenza le regole sui ritardi valgono come se il volo fosse unico. “Il diritto alla compensazione pecuniaria- scrive il giudice – trova conforto nel principio sancito dalla Suprema Corte di Giustizia Europea che ne riconosce la debenza al passeggero di un volo con una o più coincidenze riconducibili ad un unico contratto di trasporto aereo operato dalla stessa compagnia aerea che abbia subito un ritardo alla partenza inferiore ai limiti stabiliti dalle norme europee, ma che abbia raggiunto la sua destinazione finale con un ritardo di durata pari o superiore a tre ore rispetto all’orario previsto”. Il giudice ha perciò condannato l’Alitalia, oltre al pagamento delle spese processuali, al pagamento di ben 3200 euro alle due famiglie, riconoscendo per ogni singolo passeggero un risarcimento di 400 euro.

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