E’ morto Arrigo Levi. Una vita da giornalista, scrittore e conduttore televisivo
E’ morto stanotte nella sua casa romana Arrigo Levi, giornalista, scrittore, conduttore televisivo, aveva 94 anni. Era nato a Modena il 17 luglio 1926. Era tornato a casa dopo un lungo ricovero dovuto a problematiche legate all’età: in ospedale quando aveva sentito approssimarsi la fine ha cantato l’inno d’Israele e una filastrocca modenese, legata probabilmente alla sua infanzia. Tra i tanti incarichi prestigiosi è stato direttore de La Stampa ed editorialista del Corriere della sera. I funerali saranno informa privata a Modena nei prossimi giorni. La notizia della sua scomparsa è stata data da “la Stampa”.
La sua storia e una lunga carriera
Arrigo Levi, apparteneva a una famiglia della Comunità ebraica di Modena. Nel 1942 si trasferì con i genitori in Argentina per sfuggire alle persecuzioni delle leggi razziali. Qui si avvicina al giornalismo collaborando a Buenos Aires, al giornale “L’Italia libera” del Partito d’Azione. Tornato con la famiglia in Italia subito dopo la guerra, Levi si è laureato in Filosofia e ha lavorato all’ “Unità Democratica”, giornale diretto da Guglielmo Zucconi.
Le sue corrispondenze
Si trasferì in Israele, dove si arruolò volontario nelle brigate del Negev e partecipò alla prima guerra arabo-israeliana, scrivendo corrispondenze dal conflitto per i quotidiani Liberta’ e Gazzetta di Modena e per la rivista socialista Critica Sociale diretta da Ugo Guido Mondolfo. Di nuovo in Italia, si è trasferito a Londra, dove ha lavorato al programma “Radio Londra” presso la BBC. Poi è stato corrispondente del quotidiano torinese “Gazzetta del Popolo” e del quotidiano “Corriere d’Informazione”, edizione pomeridiana del “Corriere della Sera”. Nel 1960 si è trasferito a Mosca. Qui, fino al 1962, è stato corrispondente del Corriere della Sera e poi, fino al 1966, è stato corrispondente de Il Giorno.
Il telegiornale della Rai
Nel 1966 è passato alla Rai, dove ha condotto il telegiornale fino al 1968: una novità per l’epoca perchè prima le notizie venivano lette da uno speaker e non da un giornalista professionista. Dal 1969 Levi ha lavorato alla Stampa di Torino prima come inviato e poi come direttore. Dal 1979 al 1983 ha collaborato con il Times, curando la rubrica di problemi internazionali. Nel 1988 è diventato capo editorialista del Corriere della sera.
La sua vicinanza a Ciampi e Napolitano
Dal 1998 al 15 maggio 2013 è stato consigliere per le relazioni esterne del Quirinale, prima con Carlo Azeglio Ciampi e poi con Giorgio Napolitano.
I suoi programmi per la Rai
Il nome di Levi è legato a tanti programmi curati per la Rai, come Tam Tam (1981), Punto sette e Punto sette, una vita. Ha lavorato anche per Canale 5, guidando il programma Tivù Tivù con Angelo Campanella (dal 1987 al 1988). Poi il suo rientro in Rai con le trasmissioni I giorni dell’infanzia (1993), Emozioni Tv (1995) e Gli archivi del Cremlino (1997), della quale è stato anche autore. Nel 1999, su Raiuno, ha condotto C’era una volta la Russia.
(https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/e-morto-arrigo-levi-una-vita-da-giornalista-scrittore-e-conduttore-televisivo/ar-BB18iR0N-foto Ansa)