Caso Montante. Nel furgone del giardiniere trovata scatola di iPad usato dall’imprenditore
Metronotte e giardiniere. Sono queste le persone non autorizzate che entravano nella villa dell’imprenditore Antonello Montante, 55 anni, finito in carcere su decisione della gip Maria Carmela Giannazzo, che ha aggravato la misura cautelare. Solo che, nel furgone del giardiniere, è stato trovato la scatola di un iPad, nascosta in un sacco della spazzatura che il giardiniere doveva portare fuori. Dettagli che emergono dal provvedimento con cui la giudice ha aggravato la misura per l’ex presidente degli industriali, indagato nell’inchiesta “Double face” per associazione a delinquere, accesso abusivo a sistema informatico e corruzione. Trattandosi di un iPad non trovato durante le perquisizioni si ipotizza che si tratti di uno strumento introdotto in casa dopo l’arresto eseguito il 14 maggio.
Per gli investigatori non c’è dubbio che si tratta dell’ennesimo tentativo, da parte di Montante, di inquinare le indagini. Lo stesso giardiniere è stato interrogato dagli investigatori e ha affermato di essere andato ogni giorno nella villa di Montante per svolgere il proprio lavoro in quanto nessuno gli aveva impartito disposizioni contrarie e che il sacco di immondizia glielo avevano fatto trovare in un vano esterno, dove c’è il gruppo elettrogeno.
In ogni caso l’Ipad è uno strumento utilizzabile per comunicare con l’esterno tramite sistemi di messaggistica non intercettabili e quindi, visto anche il comportamento generale dell’indagato, la gip ha deciso di aggravare la misura visto che gli arresti domiciliari non sono sufficienti a scongiurare il pericolo di inquinamento prove.