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Caltanissetta piange Lillo Granata, decano dei giornalisti nisseni

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A poche ore dalla scomparsa di Stefano Gallo il giornalismo nisseno si è trovato ad affrontare un nuovo lutto. Nella serata di ieri è morto Lillo Granata, classe ’33, decano dei giornalisti nisseni. Ex dirigente della Provincia, era stato corrispondente del quotidiano palermitano “L’ora” e per tanti anni pilastro del giornale “La Sicilia”.

Giornalista di indubbie qualità professionali, sempre attento a quello che era la ricerca della notizia, dello spunto giornalistico, è stato maestro di tanti cronisti che si affacciavano a questo mestiere. Per una volta sono costretto a usare la prima persona nel raccontare Lillo Granata, in particolare il suo essere maestro senza guardarti dall’alto in basso, ma elargendo consigli con affetto smisurato. Affetto. Si, anche quando ti “rimproverava” perché mancava un dettaglio, perché si poteva fare meglio, l’unica cosa che riuscivi a vedere – al di là del consiglio tecnico – era il suo voler bene al giovane cronista che gli stava davanti. Con un sorriso penso alla prima volta che lo vidi nella redazione nissena del giornale La Sicilia, nel lontano aprile 2005, quando mi scambiò per un tecnico della Telecom.

Da allora la sua guida è stata preziosa, non solo nel lavoro, ma anche nella vita, due campi in cui non si finisce mai di imparare; ricordo le giornate “difficili”, quelle in cui il carico di lavoro era tale perché ti stavi consumando gli occhi sulle “carte” – come si dice in gergo – di un’inchiesta e sapevi che “si faceva nuttata”. E lui, con burbera simpatia, ti diceva: “Arriminati, ca a tia aspittamu”, più per farti sorridere che per rimproverarti sul serio. Poi magari si andava via insieme dal giornale e se il bar di viale della Regione era aperto ci si fermava a prendere qualcosa per chiacchierare di noi e delle nostre vite. Anche quando doveva parlarti di qualcosa di vita vissuta, di intimo, per darti un insegnamento lo faceva con l’esempio, raccontandoti qualcosa di se stesso.

Mi viene solo da dire: Grazie di tutto dottore Granata