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Caltanissetta. Convegno sulla semina diretta al “Di Rocco”: “Evitare la desertificazione dei terreni”

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Importante evitare la desertificazione dei terreni utilizzando nuove procedure per la semina dei terreni, in particolare la semina diretta, che non prevede aratura dei terreni e quindi preserva le condizioni del suolo. E’ il messaggio lanciato dagli esperti che si sono confrontati sabato scorso a Caltanissetta nel corso del convegno “Granotill”, svoltosi all’istituto “Di Rocco” di via Leone XIII.

Il presidente dell’associazione “Semina diretta 2.0” Lino Falcone ha spiegato: “La FAO ha calcolato che a livello mondiale rimangono in media 60 raccolti – e in Sicilia ogni anno si perdono 3 milioni di tonnellate di suolo fertile per erosione superficiale a seguito delle lavorazioni. La nostra associazione ritiene che la semina diretta possa essere la risposta. Abbiamo focalizzato i nostri sforzi sulla filiera del grano perché è la prima eccellenza italiana che rischia di venir meno a causa della desertificazione e su questi temi abbiamo realizzato una serie di iniziative”.

“Il no tillage (tecnica di coltivazione del grano che non prevede aratura) riduce l’erosione, migliora le caratteristiche del suolo, aumenta la biodiversità e può contribuire a mitigare il riscaldamento globale”, ha dichiarato Dario Giambalvo, docente di agronomia alla facoltà di agraria dell’Università di Palermo, uno dei massimi esperti in semina diretta in Italia. A prendere la parola anche Giuseppina Terranova, dirigente scolastica del “Di Rocco”, il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri, l’assessore comunale allo sviluppo economico Giovanni Guarino, il sindaco di San Cataldo Giampiero Modaffari, Salvatore Massimino della Federazione nazionale cereali dei giovani di Confagricoltura il coltivatore diretto (Direct Seeder 2.0) Paolo Balba e il docente di Economia ed estimo rurale dell’Università di Catania Biagio Pecorino.

 

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